Come un Jack Nicholson di kubrickiana memoria, Enrico Veronica per scrivere il suo nuovo recital si isola in una pensioncina deserta a Bordighera fuori stagione, solo che non ha una moglie con i  capelli unti e un figlio anormale da portarsi dietro, allora si porta da casa un po’ di scarafaggi e di  calzini da buttare sul pavimento, così, per sentirsi in famiglia.  Dopo lunghe settimane di pace e profonda introspezione, si rende conto che sulle centinaia di fogli da lui scritti, c'è una sola frase:  "Il mattino ha l'oro in bocca". La frustrazione è tanta, soprattutto perché lui si sveglia sempre dopo le 15.30 e di ‘sto famoso mattino aureo non riesce a viverne neanche un minuto.Quindi passa al piano B: come ogni anno seleziona i monologhi che sembrano essere i migliori (e qui c'è il primo probabile errore, cioè considerare quelle ‘cose’ che ha scritto ‘monologhi’ - e non proporre al pubblico un' ora, un'ora e mezza di lui che cantilena "Il mattino ha l'oro in bocca").La morale è sempre quella (morale: che termine poco appropriato).  Costume,  società, politica, religione e l'ispettore Derrick si  susseguono, si  compenetrano e a volte simulano l'orgasmo (perché hanno letto su Top Girl che al primo appuntamento è cosa consigliata).Ma non vi preoccupate! Se qualcuno del pubblico non capisse, o se qualcuno dello stesso pubblico arrivasse  in ritardo,  Enrichino Veronica è disposto a ricominciare tutto lo spettacolo da capo (anche se era arrivato, con immane fatica, agli ultimi cinque minuti).Accorrete numerosi e roditori!



Enrico Veronica,  classe 1976,  è un artista polivalente e polifunzionale, diplomato in pittura all’Accademia di Brera. Sdoganatore del cabaret-core e del  comitragicaustico (e di altre poetiche di  sua invenzione),  è attivo da anni nei laboratori di cabaret milanesi (Democomica, Zelig on the road). Dal 2009  conduce  insieme  a  Robin  Scheller  il  laboratorio  di  cabaret di  Democomica.

H 21.30

Ingresso gratuito

Venerdì 10 non è venerdì 13 e lo Spazio Uniabita del Carroponte non è terrificante come il mitico drive-in della Notte del drive-in, ma a mezzanotte in punto il Carroponte anziché prepararsi al finale di serata ospiterà un evento insolito e per molti versi inquietante. Si tratta della proiezione del film capolavoro del 1920 Il gabinetto del dottor Caligari: la pellicola-simbolo dell'espressionismo tedesco, giocata sul tema del doppio e sulla sfumata distinzione fra allucinazione e realtà. Mica poca roba, insomma. Il film in questione, a parte che si tratta veramente di un capolavoro universale e senza tempo, è anche invecchiato benissimo e tanto è in grado di inchiodare alla poltrona lo spettatore più smaliziato quanto sa sedurre gli spettatori meno esperti. Una mezzanotte di salutare inquietudine d'antan, per andare a letto un po' meno quieti e meno ignoranti su quello che è stato lo studio dell'uomo sull'uomo nella prima metà del secolo scorso, che insomma, male non fa.

H 24.00 @ Spazio Uniabita

Ingresso gratuito