Il progetto Musica da Cucina nasce nel 2005 da un’idea di Fabio Bonelli, artista di Morbegno (SO) già impegnato in una serie di attività musicali con il nome People From the Mountains (milaus, sit in music). 
L’idea è quello di catturare i suoni della cucina per creare un tappeto sonoro sul quale ricamare melodie di chitarra, clarinetto e fisarmonica. L’effetto è una musica particolarmente suggestiva, un corpo sonoro etereo ed ipnotico in cui si innestano suoni familiari ed evocativi come l’acqua che scorre, il fischio del bollitore, il rumore delle posate sui piatti, il tintinnio dei bicchieri. Il progetto si inserisce in un percorso di ricerca di nuove sonorità e modalità di utilizzo di strumenti non convenzionali, senza disdegnare comunque una forte componente melodica ritenuta fondamentale perchè il risultato finale sia effettivamente comunicativo.
Musica da Cucina ha effettuato numerosi concerti in Italia, Germania, Olanda, Belgio, Svizzera, Austria, Francia partecipando ad inaugurazioni di mostre d’arte, a feste di strada, a festival di musica elettronica, a rassegne eno-gastronomiche o tenendo concerti casalinghi o in clubs. Nell’autunno 2007 ha accompagnato le Amiina (il quartetto d’archi dei Sigur Ros) in parte del loro tour europeo (Italia, Germania, Austria). 

H 21.30

Ingresso gratuito

La cantautrice tedesca Annalena Bludau è originaria di Brema e già da anni propone in giro per il paese i suoi brani farciti di sublime chiarezza e di malinconia altamente poetica. Al suo attivo ha già diversi tour europei durante i quali ha condiviso palcoscenici con artisti quali Holly Golightly, Billie the Vision & the dancers, Slow Club, Czesław Śpiewa, Binoculers, Geoff Farina, Seth Faergolzia (Dufus), Björn Kleinhenz, John Houx e con Ben Weaver, solo per citarne alcuni. I brani di Annalena Bludau scaturiscono dalla fragilità di tempi passati e convogliano in una vivace monotonia, nella quale il suono ripetitivo della sua chitarra, presa in prestito dal folk americano, sta ai meandri del suo canto come un groviglio di radici sta ad un albero.

Alda Merini (1931-2009): una donna, una casa di ringhiera, poche stanze, troppe porte chiuse. Da un'alba all'altra, un giorno per una trasformazione completa, per riconoscere la guarigione.


Tre autori, tre giorni, tre illegittime esplorazioni 'poetheatre': la poesia di Campana, Merini e Palazzeschi trasformata in tre mini-storie tra tormento ed estasi. A cura di Lorenzo A.P.Balducci