14 settembre

SARAJEVO - 20 ANNI DOPO

La memoria è futuro. Il 5 aprile di 20 anni ebbe inizio l'assedio della città di Sarajevo a opera delle forze nazionaliste serbo-bosniache. L'assedio, il più lungo nella storia della guerra moderna, durò ininterrottamente per 5 anni. Si stima che le vittime siano state più di 12.000, 50.000 invece i feriti, l'85% dei quali tra i civili, 35.000 gli edifici distrutti. La comunità internazionale non fece la sua parte. Oggi Sarajevo non si è ancora rialzata e non è più la stessa città di prima dell'assedio. La memoria è vita, e per Arci la memoria è condizione ineludibile del proprio agire quotidiano. Per questo il Carroponte dedica orgogliosamente una sera di fine estate a questa memoria, con il concerto di una band straordinaria: I FIGLI DI MADRE IGNOTA, ed un ospite che straordinario lo è altrettanto: il grande musicista serbo JOVICA JOVIC.
I Figli di Madre Ignota girano il mondo e lo conquistano senza mai mostrare il passaporto: chi li crede balcanici, chi li vuole spagnoli, siciliani, turchi, nipotini di Carosone o vicini di casa di Eugene Hutz, chi li scambia per surfer senza mare e chi per i protagonisti di un film che Kaurismaki prima o poi girerà.
Serbia, Turchia, Germania, Ungheria, Svizzera, Grecia, Austria, Ucraina, Olanda, Croazia li chiamano e li richiamano. Ed il Carroponte, grazie a loro, diventa un condensato di mezza Europa.
Jovica Jovic, nato a Belgrado, classe 1953, è nato da una famiglia di musicisti rom. Suo padre e suo nonno erano violinisti, Jovic all'età di 9 anni ha scelto invece la fisarmonica, strumento nuovo per quei tempi. All'età di 12 anni suonava ai matrimoni e alle feste. A 18 anni ha deciso di cercare fortuna in altri paesi che potessero offrirgli maggiori possibilità della Serbia Dal 1971 al 1996 ha fatto il musicista in vari paesi d'Europa. Dal 1996 vive stabilmente in Italia e continua ad esercitare la professione di musicista. E il palco del Carroponte non vede l'ora di ospitarlo.

H 21.30

Ingresso gratuito

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