Uno dei temi centrali della nostra ricerca artistica è il rapporto tra arte ed infanzia.
Nello specifico, attraverso varie esperienze lavorative (laboratori, installazioni, progetti ludico
creativi etc.), abbiamo tentato di avvicinare i bambini al mondo dell’arte inserendoli in percorsi
immersivi centrati sugli aspetti materici ed emozionali che l’arte è in grado di generare.
Alla base del nostro creare per e con i bambini c’è la necessità di mettere in risalto la loro totale
autosufficienza nella fruizione dell’opera d’arte e nella loro partecipazione a progetti creativi che li
coinvolgono.
C’è una sapienza analfabeta dei bambini, una loro unica e profonda abilità (noi la chiameremmo
erroneamente genialità) di vivere gli stimoli artistici a cui vengono sottoposti in modo totalmente
autonomo e diverso rispetto a quello degli adulti.
Questa capacità pre-linguistica, quasi fisiologica, col tempo viene inevitabilmente occlusa e tarpata
da un modello di crescita e sviluppo centrato sul linguaggio verbale e sulla parola.
Il lavoro che qui proponiamo muove quindi in questa direzione: offrire al bambino uno
spazio/scrigno, uno spazio/tana in cui catapultarsi ed in cui le uniche lettere dell’alfabeto presenti
sono la x e la y: le due incognite di un’equazione che lui può risolvere come meglio crede e come
solo lui sa.
Le casette mirabilia sono il frutto di questa donchisciottesca volontà.
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